– Croda de r’Ancona

… noi verremo trasferiti qualche centinaio di metri più a nord, alle pendici di una montagna chiamata Croda de R’Ancona, più o meno sul fianco destro del Son Pouses. Ma cosa cambia? Son Pouses o Croda de R’Ancona non fa nessuna differenza, quel che cambia è unicamente il luogo dove morire …” ( dal libro Il soldato che correva, capitolo L’acqua, paragrafo 1).

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Croda de r’Ancona: a sinistra baracca austriaca a quota 2300 mt. circa poco sotto la cima; a destra scatoletta di cibo del 1915 (sul fondo compare la scritta “XI 1915”).

La Croda de r’Ancona nella prima guerra mondiale

La Croda de R’Ancona (mt. 2366 s.l.m.), nel gruppo della Croda Rossa, chiude a nord la conca di Ampezzo e nonostante la modesta altitudine gode, lungo tutto il crinale e sulla cima, di una vastissima visuale in ogni direzione. Per questo motivo gli austriaci scelsero, fin dai primi giorni di guerra, di abbandonare Cortina, difficilmente difendibile, e di attestarsi sulla catena montuosa, controllando la sottostante strada di Alemagna e sbarrando in tal modo agli italiani la via verso nord. Strategicamente la scelta si rivelò giusta: nonostante i numerosi attacchi fin dai primi giorni di guerra e le gravi perdite subite, gli italiani non riuscirono mai a conquistare il fosco baluardo (così lo definì l’ufficiale medico Antonio Berti nella sua Guida delle Dolomiti Orientali). Sul’intera montagna, poco frequentata e avvolta dal silenzio, rimangono oggi numerosi resti di quelle aspre battaglie.

Visuale austriaca dalla Croda de r’Ancona
(clicca sulla foto per ingrandirla)

I residui della guerra
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