– Il Buco de r’Ancona

Per alcuni soldati cadorini il buco, el Bus̄ come lo chiamano, è certamente opera del diavolo e delle sue corna che sfondarono la montagna nel tentativo di fuggire precipitosamente dalla valle di Ampezzo. E il diavolo deve averci nuovamente messo lo zampino sotto forma di austriaco che dal buco, con le armi, controlla la vallata. Ma persino il diavolo deve dimostrarsi alquanto cauto, tenuto sotto costante tiro dai nostri cecchini (dal libro Il soldato che correva, capitolo L’acqua, paragrafo 1).

El Bus, il buco, in mano austriaca, visto dal campo italiano. A sinistra la Croda de r’Ancona
El Bus, il buco della Croda de r’Ancona: veduta dalle postazioni austriache verso le linee italiane di fondovalle.

Il buco, el Bus, sulle pendici della Croda de r’Ancona, montagna  a nord di Cortina in mano austriaca.

Nella prima foto la visuale, dal settore italiano di fondovalle, della Croda de r’Ancona e del Buco in mano austriaca.

Nelle foto seguenti la visuale dal settore austriaco. Le immagini ben illustrano le difficoltà insormontabili degli attacchi italiani lungo le pendici della montagna che gli austriaci, sistemati sulle cime, avevano provveduto a fortificare con trincee e gallerie nella roccia.

El Bus, il buco della Croda de r’Ancona: versante austriaco.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Nelle foto in basso alcuni residuati bellici che ancora oggi capita di trovare su quelli che erano gli insanguinati campi di battaglia:

Nei pressi del Buco de r’Ancona: micidiali schegge di ordigni, responsabili di morte e atroci sofferenze e residui di scatolette di carne austriache.
Nei pressi del Buco de r’Ancona: croce con filo spinato della prima linea austriaca.

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