Castello di Podestagno

Possiamo proseguire ancora un poco, mi rassicura Tino. Con apprensione ed estremamente silenziosi ci spingiamo fino ad un ammasso roccioso sulla cui cima si ergono i ruderi di un vecchio castello dei secoli passati, la cui posizione e le poche pietre superstiti, proiettate nel cielo plumbeo, mi incutono un certo timore” (dal libro Il soldato che correva, capitolo La montagna, paragrafo 6).

Salendo da Cortina lungo la strada di Alemagna, lasciato il piano, si incontra un ammasso roccioso a picco sulla strada, con pareti sul lato sud alte anche duecento metri, sopra le quali sorgeva l’antico castello di Podestagno, i cui resti sono facilmente raggiungibili tramite il sentiero n. 201 che parte dalla casa cantoniera sulla strada statale. In modo più suggestivo, come d’altronde succedeva nei secoli passati, si può raggiungere la meta posteggiando l’auto più a valle, nei pressi del ponte sul Rio Felizon, percorrendo a piedi la vecchia e stretta strada regia scolpita nella roccia e utilizzata fino al 1830 quando venen costruito l’attuale tracciato. Sulla sommità del rilievo (mt. 1513) sorgono i ruderi del castello medievale, abbandonato e ricoperto dal fitto bosco di abeti fino al 2011 quando sono cominciati i lavori di scavo e restauro delle poche strutture rimaste e di diradamento del bosco. Le campagne di scavo, tutt’ora in corso, permettono oggi di vedere gli avanzi murari del castello ed una splendida visuale sulla piana del Boite fino a Cortina.

Podestagno durante il periodo bellico

I pochi resti superstiti del castello furono distrutti durante i primi giorni di guerra dai soldati italiani che ne fecero una postazione di osservatori e di artiglieria leggera. L’ammasso roccioso fu traforato  e le gallerie, al riparo dal tiro austriaco, furono utilizzate come rifugio e deposito di munizioni. Nell’unico lato accessibile del castello, quello rivolto a nord/nord-est, si notano chiaramente nel terreno, nonostante gli alberi, le tracce di numerose trincee. La roccia, nel lato rivolto a valle, forniva invece un ottimo riparo ai soldati in attesa dei sanguinosi attacchi contro il soprastante Son Pouses e la Croda de r’Ancona. Scendendo nel prato ai piedi del castello (Prà del Castello) si notano nel fitto bosco di abeti che scende verso l’orrido del Rio Felizon, ripiani artificiali nei quali sorgevano attendamenti e baraccamenti dei soldati italiani. Sul terreno abbondano ancora un gran numero di arrugginite scatolette di carne, laddove sorgevano le cucine. Si nota inoltre tra gli abeti, non raggiunto da alcun sentiero, un serbatoio di decantazione dell’acqua, nel quale i soldati hanno lasciato l’iscrizione “1916 marsala e spumante“, laddove ovviamente usciva solo acqua (sono ancora visibili sei tubi di fuoriuscita dell’acqua, dai quali i soldati facevano rifornimento) . Un attimo di buon umore immaginando lo stato d’animo di centinaia di uomini in silenziosa attesa dei terribili attacchi suicidi dal basso contro postazioni austriache imprendibili. Ogni soldato sapeva difatti che  il riparo offerto dalle rocce di Podestagno rappresentava l’attesa prima dei terribili combattimenti che avrebbero portato molti di loro alla morte o al ferimento e che, al contrario, rappresentava la salvezza al rientro dall’attacco. Una visita ai resti del castello dovrebbe sempre presupporre il giusto rispetto e il giusto atteggiamento da mantenere in un luogo intriso di sofferenza.

Alcune curiosità

il nome Podestagno (o Bodestagno) deriva  dal tedesco Boite-stein, ossia rocca sul torrente Boite. Il toponimo potrebbe essere l’unico di origine germanica nella zona di Ampezzo, risalente forse all’epoca longobarda.

Podestagno-foto-1865 Rothschild-Nathaniel-Mayer
Il castello di Podestagno, ancora parzialmente in piedi, fotografato nel 1865 dal barone Rothschild Nathaniel.

Nel 1794 il comune di Ampezzo (Cortina) ottenne il permesso per demolire il castello, non più utilizzato. Vennero probabilmente demoliti il tetto e i solai, ma la struttura rimase parzialmente in piedi. Un’interessante foto, scattata dal barone Nathaniel de Rothschild nel 1865, mostra distintamente come la struttura fosse ancora in piedi. Il comune provvide poi ad un ulteriore abbattimento nel 1867. Nel 1915 con lo scoppio delle ostilità belliche venne dato l’ulteriore colpo di grazia a quel poco che rimaneva delle antiche mura.

Alcuni link utili

Per una breve storia di Podestagno clicca qui.

Per le recenti ricerche archeologiche, ancora in corso, clicca i i seguenti link:

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