Sull’inizio della guerra nel settore dolomitico

Il 3 maggio 1915, quando già la guerra infuriava in Europa da dieci mesi, l’Italia annunciò la rottura dell’alleanza con la Germania e l’Austria (Triplice Alleanza), dichiarando guerra a quest’ultima il 23 maggio. La situazione per l’Austria divenne a quel punto critica: il confine sud, con l’Italia, era di fatto sguarnito e indifeso e oramai si dava per certa la perdita del Tirolo, oggi Alto Adige. La Germania, nella convinzione che l’Italia avrebbe sfondato le inesistenti difese austriache, inviò un corpo di spedizione che doveva tenere il Brennero oppure, se gli italiani fossero avanzati ancora più in profondità, il confine bavarese. Tuttavia gli italiani, per ordine del comandante della 4^ armata Luigi Nava, rimarranno inattivi per due settimane, durante le quali avrebbero potuto facilmente occupare Cortina, la val Pusteria e l’intero Tirolo. Gli austriaci ebbero così il tempo di organizzare la difesa in posizioni strategiche, con la linea del fronte che, nonostante le decine di migliaia di morti, rimarrà statica fino alla disfatta di Caporetto. Il comandante Nava, esautorato solo il 25 settembre, sulle cui spalle ricadevano enormi responsabilità per la mancata presa del Tirolo e quindi sull’andamento della guerra nei successivi anni e sulla perdita di migliaia di vite umane, venne nonostante tutto insignito della Croce al merito di guerra nel 1919 e promosso generale d’armata nel 1924.

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