Piani di Lavaredo

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I Piani di Lavaredo con mulattiera militare italiana

I Piani di Lavaredo, esattamente ai piedi delle Tre Cime e al di sotto della Forcella di Lavaredo (prima linea italiana), rappresentavano un’importante base logistica, con numerose baracche che fin dai primi giorni di guerra vennero approntate accanto agli iniziali attendamenti. Oggi a destra del sentiero che conduce al rifugio Lavaredo si stacca la ex mulattiera militare italiana, ben visibile nel prato, che conduce ai resti di ricoveri italiani, a due manufatti che servivano ad ancorare un piccolo cannone utilizzato come artiglieria contraerea e ai resti di una casermetta colpita dagli austriaci i primi giorni di guerra.

Piani-di-Lavaredo-accampamento
Piani di Lavaredo, terrazzamenti per accampamenti italiani
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Piani di Lavaredo, cippo ad un caduto sotto le Tre Cime
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I Piani di Lavaredo, in mano italiana, visti dalla linea di combattimento della Forcella Lavaredo
Piani-di-Lavaredo-monumento ai caduti
Piani di Lavaredo: sullo sfondo le Tre Cime; in primo piano il monumento detto l’Angelo Guerriero, in onore di tutti i caduti. L’opera fu realizzata dallo scultore anconetano Vittorio Morelli (1886 – 1968).
Convinti di fare cosa gradita al lettore si riportano di seguito le notizie relative al monumento gentilmente fornite da Elisabetta Morelli, che si ringrazia vivamente, nipote dello scultore:
“… nel mese di giugno di quell’anno, il bersagliere-scultore Morelli, allora impegnato sul fronte cadorino, ricevette dal Colonnello Rigault, Comandante dell’8° Reggimento Bersaglieri, l’incarico di eseguire ai Piani di Lavaredo un monumento, per lasciare ivi un ricordo dell’8° Reg.to in memoria dei caduti di tutte le armi su quel fronte.
La statua, che è alta due metri e mezzo e poggia su un basamento di pietra, è realizzata in cemento armato e rappresenta “lo spirito della montagna, coronante la spada, che conduce gli eroi al sacrificio per la vittoria, spada che inchioda sulla roccia l’insidia nemica (la serpe)”. Alla base è presente una lapide con incisa la seguente dedica:
SUL CONFINE INVIOLATO
DAL COL DI MEZZO AL BACKER
VINTO IL NEMICO SUL SEXTEN
AI CADUTI DI TUTTE LE ARMI
L’VIII BERSAGLIERI
II – XI – MCMXVI
Il monumento venne inaugurato il 1° novembre 1916 con una certa solennità. La cerimonia si svolse in un angolo morto, perché il monumento, oltre ad essere in prima linea, si trovava in vista di un osservatorio nemico.
Le notizie qui riportate derivano da quanto mio nonno ha descritto in un suo manoscritto ora in mio possesso.
Elisabetta Morelli

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