Sant’Hubertus

Ruderi villa Sant-Hubertus
Sant’Hubertus: alcuni tetri ruderi, ripresi sul far della sera, della villa incendiata dagli austriaci nel 1915.

Della particolarissima villa di Sant’Hubertus, costruita nel 1898 in splendida posizione, non rimangono oggi che poche pietre sul terreno riconquistato dagli abeti e dal muschio. La bella villa, quasi somigliante ad un castello per le sue forme e gli ampi saloni interni e che comprendeva anche un piccolo edificio per il personale e le scuderie con la rimessa per le carrozze, nel romanzo fu vista in lontananza dal protagonista Edoardo i primi giorni di guerra durante una perlustrazione del fronte col compagno Tino. Venne incendiata negli stessi giorni dagli austriaci, prima che iniziassero i combattimenti sul soprastante Son Pouses, non prima di averne prelevato gli oggetti di valore (un pianoforte a  coda finirà addirittura nelle trincee austriache), temendo che potesse essere utilizzata dagli italiani quale punto di appoggio. I resti sono facilmente raggiungibili percorrendo da Cortina la Strada di Alemagna in direzione Dobbiaco: al bivio per malga Ra Stua, a sinistra, si parcheggia l’auto nell’ampio piazzale all’inizio della strada. A poche decine di metri sorge il piccolo rilievo con gli scarsi resti. Per la particolare storia della villa clicca qui, per vedere le foto dei resti clicca qui. Un’interessante foto dell’edificio integro la si trova nel Notiziario delle regole d’Ampezzo (n. 102, settembre 2006, articolo di Luciano Cancider) scaricabile in formato PDF da qui.

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