Ospedale 040 di Cortina

Nelle località più vicine ai luoghi di combattimento furono aperti numerosi ospedali militari dove venivano portati i feriti in battaglia, mentre ospedaletti da campo, per i primi interventi, esistevano a ridosso della prima linea. I feriti più gravi venivano poi convogliati negli ospedali più grandi, in genere nelle grandi città. A Cortina venne requisito il già famoso hotel Cristallo, aperto fin dal 1901 e gestito dalla famiglia Menardi, destinato a diventare l’ospedale 040, con una disponibilità di un centinaio di posti letto, dipendente dalla 5^ compagnia di Sanità di Verona. Da luogo di indicibile dolore riprese, come un contrappasso, ad ospitare dopo la guerra i nomi più noti, a livello mondiale, della cultura, della politica, della mondanità, dello sport, della musica. Ospitò tra gli altri Tolstoj, già prima della guerra, D’Annunzio, re Umberto di Savoia, Frank Sinatra, Arthur Rubinstein, Peter Sellers, Claudia Cardinale. Un’interessante testimonianza sulla vita all’interno dell’ospedale, con la sua carica di sofferenza e umanità allo stesso tempo, è oggi disponibile nella ristampa del diario del maggiore medico Nicola Ragucci, napoletano mandato a dirigere la struttura (Ospedale da campo 040 di Cortina, la guerra di montagna vista da un medico di Nicola Ragucci, Gaspari Editore).

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